01 Settembre 2015

La birra si fa sempre più social, specialmente quella in bottiglia


Quante volte vi è capitato di sentirvi chiedere: “Ci prendiamo una birra?”. Nell’epoca dello “sharing”, soprattutto i giovani vogliono sempre più condividere le proprie esperienze e passioni con i coetanei, che siano di carattere culturale, sportivo, ludico e, perché no, culinario. In questo contesto, la birra è diventata il simbolo di convivialità e divertimento nelle serate tra amici, un vero e proprio rituale “social” che accomuna le persone che vogliono stare insieme per condividere, confrontarsi, a volte anche scontrarsi, ma sempre con amicizia e autenticità. Soprattutto per far fronte al caldo nel periodo estivo.

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In fondo, non c’è niente di meglio che una birra per combattere questo caldo estivo. Ne è convinta Verallia, azienda multinazionale produttrice di bottiglie e vasi in vetro per alimenti, e i consumi lo testimoniano: il 63% della birra venduta durante l’anno viene acquistato durante il periodo primavera–estate e il 57% degli italiani indica la birra come la bevanda estiva preferita, subito dopo l’acqua.

La dimensione “social” della birra

Vi ricordate di Sabrina e Deborah, le due ragazze di Ostia che nel 2010  hanno imperversato sui social indicando Calippo e birra, come il rimedio perfetto per la “colla dell’estate”? I produttori di birra si sono accorti del potenziale “social” della bevanda prima ancora dell’esistenza dei social stessi e hanno reso valori quali amicizia, condivisione e divertimento, elementi centrali della propria comunicazione, non solo d’estate. Dal famoso “wazzup” di Budweiser, diventato una vera e propria icona dell’amicizia, passando per l’americana Old Milwakee che, nel 2012, ha creato il video virale “Hey pass me a beer” e per “La stanza della birra” di Heineken, fino ad arrivare alla condivisione passibile di censura di Guinness.

Gli italiani e la birra

Verallia, ha voluto andare oltre questo abbinamento, cercando di capire cosa ci sia alla base del rapporto tra consumatore e birra, effettuando una ricerca mirata a comprendere quale sia lo stato delle abitudini di consumo degli italiani in relazione a questa bevanda. Il dato saliente è che gli italiani, non solo preferiscono la birra per i propri momenti di convivialità e svago, soprattutto d’estate, ma la prediligono in bottiglia. Nello specifico, notiamo che sono diverse le motivazioni secondo cui gli italiani siano propensi a preferire la classica bottiglia in vetro. Principalmente, il motivo sta nel fatto che il 91% degli italiani - che si collocano al primo posto nella classifica europea per attenzione alla conservazione del cibo - pensi che il vetro sia il materiale più adatto alla mantenimento del gusto e l’unico capace di tenere inalterate le proprietà organolettiche degli alimenti, solidi o liquidi che siano (fonte Friends of Glass 2014). In secondo luogo, troviamo una curiosa motivazione che sottolinea quanto gli italiani siano degli inguaribili esteti: l’80% pensa che bere la birra in bottiglia di vetro sia molto più trendy rispetto a sorseggiarla da una lattina o da un bicchiere di plastica.

Non solo moda

Un ulteriore dato a favore del connubio tra birra e bottiglia è di natura  etica e ambientale: il vetro è considerato dal 51% il materiale più ecosostenibile, perché totalmente riciclabile, riutilizzabile e meno inquinante. Per i consumatori, quindi, una birra ghiacciata è il giusto contorno a una giornata di mare, ma gli italiani sembrano sapere bene che per mantenere intatto il nostro patrimonio costiero sia necessario fare la propria parte, riciclando il vetro.

«In realtà non è solo una questione di essere trendy - sottolinea Roberto Pedrazzi, direttore commerciale e marketing di Verallia. Le bottiglie in vetro, oltre a non permettere alcuna interazione tra contenitore bevanda, garantiscono un minor contenuto d’aria al momento del confezionamento e quindi espongono la birra ad un minor rischio di ossidazione favorendo il mantenimento del gusto fresco dissetante della birra che tanto ricerchiamo d’estate».

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