15 Giugno 2016

Vino Nobile: la nomina del presidente nel segno della continuità. Qualità, promozione e tutela, le parole d`ordine


Andrea Natalini è stato riconfermato Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Dopo il primo mandato da presidente che lo ha visto impegnato dal 2013 a oggi, Natalini è stato nominato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione eletto dall’ultima assemblea dei soci e rimarrà in carica per tre anni, fino al 2019. Insediato anche il Cda, imminenti la Giunta Esecutiva e le Commissioni tematiche che lavoreranno per la promozione e la tutela del marchio. Tra i progetti in via di definizione il Pif da 8 milioni di euro e l`inaugurazione della Fortezza. 

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Il Consiglio di Amministrazione è composto inoltre da Luca De Ferrari (Boscarelli), Franco Fierli (Fattoria del Cerro), Adriano Giuliarini (La Braccesca), Luigi Frangiosa (La Ciarliana), Andrea Lonardi (Tenuta Trerose), Niccolò Mariani (Cantina Del Giusto), Piero Di Betto, Fabrizio Sallusti, Eros Trabalzini, Adriano Ciofini, Doriano Della Giovampaola e Marialuisa Vessichelli (viticoltori conferenti alla Vecchia Cantina). Nella prossima seduta di Consiglio saranno anche nominate la Giunta Esecutiva che andrà ad affiancare il lavoro del Presidente e le commissioni tematiche, strumenti fondamentali per creare gruppi di lavoro specifici, tra cui proprio la promozione e la tutela del marchio.

Il prossimo triennio vedrà il Consorzio impegnato in due attività di grande rilievo, a partire dalla realizzazione del Pif (Progetto integrato di filiera) recentemente approvato dalla Regione Toscana proprio a firma del riconfermato presidente Natalini e che comporterà una ricaduta di quasi 8 milioni di euro di investimenti su tutto il territorio di Montepulciano. La seconda è rappresentata dal compimento del "progetto Fortezza" che proprio entro la fine dell`anno, in concomitanza con le celebrazioni del cinquantenario della Doc, vedrà il trasferimento degli uffici del Consorzio e l`inaugurazione della enoliteca consortile.

I numeri del Vino Nobile di Montepulciano - Il patrimonio “Nobile”. Cinquecento milioni di euro. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, 2.200 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 76 associati al Consorzio dei produttori). Oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2015 sono state immesse nel mercato circa 7 milioni di bottiglie di Vino Nobile (in linea con l’anno precedente) e 2,8 milioni di Rosso di Montepulciano Doc.

Il mercato. In linea con gli ultimi anni, anche il 2015 si è confermato anno dell’export con una quota destinata all’estero pari all’80% di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le principali vendite sono registrate in Toscana per il 47%, dato al quale si aggiunge il 19% delle vendite al Centro. Al Nord è stato venduto il 16% del totale, mentre è cresciuta del 4% toccando quota 17%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania torna a crescere del 3% con il 46% della quota esportazioni e resta il primo paese per le vendite del Nobile. Strepitosa performance anche per la Svizzera (+7%) che con il 17% rappresenta un importante sbocco. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano un +10% nel 2015 arrivando a rappresentare il 20% dell’export del Nobile. Successo anche per i mercati asiatici ed extra Ue con oltre il 7% delle esportazioni.

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