Italiani in cerca d’America? Non del tutto, perché al secondo posto negli ordini troviamo la pizza con circa il 22% del totale. E la margherita, simbolo dell’enogastronomia italiana nel mondo, è al primo posto in valore assoluto come piatto più ordinato da asporto. La pizza più amata raggiunge da sola (oltre 5.000 consegnate) la metà del totale degli hamburger (oltre 10.0000). La seconda pizza più amata? La Diavola, a testimonianza che il salamino piccante è nel cuore dei consumatori. Italia, paese di sushi? A quanto pare sì: la terza tipologia di cibi più ordinati da asporto è infatti il giapponese. Uramaki, hosomaki, tempura e chi più ne ha, più ne metta: i clienti di Foodracers ne vanno matti in tutte le città, tanto che circa il 18% del totale alla fine sceglie di mangiare con le bacchette. E, curiosità, in più di 2.000 hanno ordinato il sakè, la bevanda a base di riso.
E le altre cucine?
Cinese, indiano, messicano, thai… non mancano certo nella lista dei desideri di chi vuole gustarsi le prelibatezze del ristorante comodamente a casa. C’è anche un re dei piatti: l’involtino primavera, amato quasi quanto le singole tipologie di pizza (più di 1.000 ordini). Ma non sono stati disdegnati neppure i tacos, i ravioli, il pollo tandoori e il cheese naan, il pane indiano al formaggio, ai primi posti di questa categoria. Le percentuali qui variano da città a città, anche a seconda dell’offerta dei ristoranti del posto, ma nel complesso i vari etnici si attestano complessivamente sul 18%.
La grande varietà di offerta di ristoranti nelle città servite da Foodracers permette di togliersi più di qualche sfizio. E tra le offerte di cucina tipica, veg o “healthy”, gli italiani preferiscono la pasta, il pesce e le verdure e l’insalata, tutto rigorosamente genuino. Anche in questo caso le percentuali cambiano da città a città, perché ognuno dei capoluoghi di provincia serviti dalla startup ha le sue specificità, ma nel complesso il dato si assesta sul 16% e il trend è in crescita. Quando hai voglia di una buona birra, fresca e magari artigianale, ma non vuoi uscire di casa che si fa? Oltre 100 italiani hanno pensato di farsi recapitare a casa semplicemente una o due pinte.
E il gelato?
Curioso, ma la collaborazione con catene come Grom o produttori locali ha innestato la modalità di consegna a domicilio del gelato. Il gusto più richiesto? La vaniglia.
Nelle grandi metropoli, i servizi di “delivery on demand”, di consegna a domicilio, sono sempre più diffusi. Foodracers, una startup innovativa nata a Treviso, 100% italiana che ha lanciato il sito e la app a gennaio 2016 e vanta già oltre 95.000 ordini consegnati in 18 città, ha scelto di portare il servizio in tutti i capoluoghi di provincia italiani, spesso trascurati, diventando così un punto di riferimento a livello territoriale, lanciando la sfida ai colossi multinazionali. A effettuare le consegne è una squadra di “racers” selezionati, persone che mettono a disposizione il loro tempo libero, senza vincoli di orari, per il “food delivery” nella logica della sharing economy.
Le città su cui è già attivo Foodracers sono: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mestre, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Ravenna, San Donà di Piave, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Vicenza. Il funzionamento del servizio è semplice: una volta selezionata la zona di consegna sul sito foodracers.com o dall’App, si può scegliere dal menu online dei ristoranti serviti nei dintorni ed effettuare l’ordine, tramite smartphone, tablet o pc, che viene notificato istantaneamente ai Racers in quel momento disponibili. Il cliente ha poi la possibilità di lasciare un feedback sul servizio ricevuto garantendo un elevato standard delle prestazioni e responsabilizzando i Racers che ricevono un rating in base al quale verranno scelti per effettuare le consegne.
Il rapporto di convenzione in esclusiva instaurato coi ristoratori rappresenta senz’altro un punto di forza di Foodracers rispetto ai competitor che permette di non aumentare i prezzi al cliente, salvo un piccolo contributo di consegna che verrà trattenuto dal Racer. Il servizio consente di pagare anche tramite carta di credito e, per l’utenza più anziana, sarà possibile telefonare direttamente al ristorante che chiamerà da solo i racers. La scelta di premiare le città italiane, anche quelle minori, sta dando risultati positivi, tanto è vero che grandi catene come Roadhouse Grill, Old Wild West o Grom hanno già stretto con Foodracers rapporti di collaborazione a livello nazionale. Fondata nel gennaio 2016, a oggi Foodracers vanta oltre 95.000 ordini consegnati, 190 racers attivi e 450 in attesa di iniziare, 550 ristoratori affiliati e altre 200 richieste al vaglio.
Fonte Meteo Web