31 Agosto 2018

Acqua in bottiglie di plastica per la vendita: reato esporle al sole


Ammenda di 1500 euro per il commerciante che conserva l’acqua destinata alla vendita in contenitori di plastica esposti al sole. E la multa scatta a prescindere da un tempo di esposizione prolungato.

Tolleranza zero della Cassazione (sentenza 39037) nei confronti di chi non usa le dovute accortezze nel trattare gli alimenti deteriorabili, mettendo a rischio la salute dei consumatori. I giudici di piazza Cavour hanno così respinto il ricorso del titolare di un esercizio commerciale che aveva messo in vendita bottiglie di acqua minerale, tenute nel piazzale davanti al negozio prima di portarle all’interno.

GUARDA IL VIDEO


Inutilmente la difesa aveva puntato sui tempi brevi dell’esposizione alla luce, sostenendo che l’acqua era stata scaricata e lasciata all’aperto il tempo necessario a portarla nel deposito. Ma la Suprema corte chiarisce che la vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione (articolo 5 legge 283/1982) é un reato di pericolo presunto. Con una soglia di punibilità anticipata vista l’importanza della salute come bene protetto. La violazione si concretizza dunque anche in assenza di un affettivo accertamento del danno al bene tutelato.

Per configurare il reato basta accertare che siano state commesse delle azioni «idonee a determinare il pericolo di un danno o deterioramento dell’alimento». La norma ha, infatti, lo scopo di assicurare che il prodotto arrivi ai consumatori dopo essere stato trattato nel rispetto delle garanzie igieniche.

E il cattivo stato di conservazione può essere accertato anche senza ricorrere a specifiche analisi di laboratorio, ma sulla base di dati obiettivi, come ad esempio un verbale ispettivo, foto o testimonianze . Del resto il divieto di esporre le bottiglie d’acqua alla luce o al calore del sole è datato: risale al 20 gennaio del 1927. Un decreto ministeriale di allora faceva riferimento alle bottiglie di vetro, che non subiscono modificazioni in seguito al contatto con il calore. È evidente che la cautela deve essere ancora più stringente oggi.

 

La Cassazione ricorda che l’acqua è un prodotto alimentare vivo e non va considerata in maniero troppo diversa dal vino e dall’olio. Per i giudici nel caso esaminato il reato c’é. È provato, grazie alle ispezioni, che l’acqua era stata esposta, in periodi caldi come giugno e settembre e in una regione in cui il sole davvero non manca come la Sicilia. E anche tutti gli ambulanti sono avvertiti...

Fonte Il Sole 24 Ore, a cura di Patrizia Maciocchi

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

10/01/2025

Il Consiglio dei Ministri, su proposta di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha avviato l’esame di un disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese. Nell’ambito...

09/01/2025

Nuovi sapori e ingredienti, farmaci per soddisfare il fabbisogno quotidiano di nutrienti essenziali ma anche un'alimentazione plant based con elementi detossinanti ed energizzanti, all'insegna di uno...

08/01/2025

Si intitola “Insieme per lasciare il segno” il nuovo report di sostenibilità di Conserve Italia, documento strategico che la cooperativa redige dal 2004 per mettere in evidenza ogni tre anni (in...

07/01/2025

È andato a Chep il Red Dot Award nella categoria Product Design grazie a ZirConic, il container pieghevole di grandi dimensioni. Sviluppato in risposta alla necessità di offrire soluzioni di...



Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it

Top