È la notte del mistero, quella del “dolcetto o scherzetto” ma anche delle feste in tutto il mondo e 5 importanti bartender italiani ci hanno regalato una ricetta esclusiva per drink “da brividi”. Halloween è un’antica ricorrenza di origine celtica che cade la notte del 31 ottobre. Se all’estero da tempo è stata trasformata in un’occasione di festeggiamento, in Italia solo da pochi anni rappresentaun un evento per divertirsi.
Il Cheeky smile è un cocktail ideato da Gregory Camillò, barman del The Jerry Thomas Speakeasy di Roma, primo ‘secret bar’ italiano inserito, quest’anno, al cinquantesimo posto della lista del The World Best 50 bars.
L’ispirazione è venuta dalla tradizionale zucca lavorata e intagliata, simbolo di Halloween, che viene sempre raffigurata con un sorriso, simbolo sempre presente nell’estetica horror. Inoltre, la caramellizzazione della zucca e il pairing con il frutto delle passione, si ispira al tradizionale “Trick or treat”, usanza che prevede che i bambini mascherati bussino porta a porta per ricevere e collezionare dolci.
Ingredienti:
Bicchiere: Collins
Garnish: peel di limone
Preparazione: Con la tecnica build, versare tutti gli ingredienti direttamente in un bicchiere Collins colmo di ghiaccio e mescolare delicatamente. La zucca viene caramellata agendo sugli zuccheri e a una temperatura di circa 170 gradi. Ne viene estratto il succo che viene lavorato con acidificanti naturali, per ricrearne un cordiale. Il succo del passion fruit verrà poi diluito e carbonato per ricreare una soda dai leggeri sentori fruttati, caratteristici del prodotto, che vanno a formare un ottimo pairing con la zucca.
“Shaman” di Alessandro Antonelli
Il cocktail “Shaman” di Alessandro Antonelli, barmanager dello Sky Stars Bar di Roma, è realizzato utilizzando il legno di sandalo, anch’esso legato alla tradizione di Halloween. Gli stregoni e gli sciamani indiani, infatti, lo adoperano per purificare luoghi e persone nei propri riti magici, guarigioni e purificazioni.
Il barmanager Alessandro Antonelli e il cocktail “Shaman”Ingredienti:
Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: lime e rabarbaro disidradati
Preparazione:
“Lighty Jack” di Vincenzo Tropea
Vincenzo Tropea del Ristorante Pierluigi di Roma e il suo “Lighty Jack”Vincenzo Tropea, bar manager del Ristorante Pierluigi di Roma, propone per Halloween il “Lighty Jack, una variazione del classico “Gimlet Cocktail”. Tra gli ingredienti, il VII Hills Italian Dry Gin e le sue botaniche romane, un cordiale di zucca e finocchietto homemade e il Maraschino Pallini.
Un drink raffinato e spregiudicato che omaggia la tradizione universale della zucca nella notte di Ognissanti, strizzando l’occhio alla terrificante leggenda di Jack-O-Lantern, che racconta di un uomo che, per aver beffato il diavolo, è costretto a vagare con la sua anima in una lanterna. Allo stesso modo, il sapiente gioco di mistura sostiene l’anima decisa di questo cocktail, esaltando la luce delle materie prime, fornendo al cliente un’esperienza visiva e sensoriale ideale per una notte da brivido.
Ingredienti:
(*) Per questo cordiale si usa una zucca, precedentemente frullata, da mettere in un pentolino con un rametto di finocchietto selvatico, zucchero, il succo di 4 lime e 2 limoni e relative scorze, acqua e acido citrico.
Bicchiere: Nick and Nora
Garnish: corallo di patata viola
Preparazione:
“La mala suerte” di Simone Lancia e Christian Felice
Simone Lancia e Christian Felice, barmen del Ristorante Madre di Roma, si sono ispirati alla giornata di Halloween per “La mala suerte” un drink delicato, da servire in coppa. La presenza del mezcal Los Siete Misterios conferisce una nota affumicata e accattivante che viene contrastata dalla dolcezza della zucca.
Simone Lancia e Christian Felice e il loro cocktail “La mala suerte”.Ingredienti:
Bicchiere: coppa
Garnish: fiocco nero
Preparazione:
“El dia de los muertos”
“El dia de los muertos” (Il giorno dei morti): non poteva avere altro nome questo drink ispirato ad Halloween e nato dalla creatività della crew del bar romano La Punta Expendio de Agave. Il “Dia de los Muertos” è una celebrazione che arriva dalle popolazioni pre-ispaniche caratterizzata dall’incontro tra i vivi e i morti, una festa più familiare che pubblica per ricordare e onorare i propri cari defunti.
In Messico si svolgono delle preparazioni cariche di significato, come l’allestimento dell’altare dei morti, su cui la famiglia del defunto ripone una foto e altri suoi oggetti personali, come i vestiti e i cibi preferiti. Non possono mancare candele, cioccolato, sale, acqua, i fiori di cempasúchil, diverse resine aromatiche (incenso, copale e mirra), il pan de muertos (un pane dolce con semi di anice), le calaveritas (teschietti di cioccolata, zucchero o amaranto), tutti elementi che simboleggiano i piaceri della vita e soprattutto guideranno l’anima del defunto verso il mondo terreno.
Un deciso stacco con i paesi anglosassoni dove la morte è un tabù e generalmente è associata a tristezza, pianto o paura. Per i messicani, invece, sono giorni in cui le frontiere dei due mondi svaniscono temporaneamente ed è possibile rivivere il legame e gli affetti familiari prendendosi gioco addirittura della morte: La Catrina o la Calavera Garbancera, rappresentata da uno scheletro con sombrero, e carica di colori sgargianti.
Ingredienti:
Bicchiere: doppia coppa
Garnish: polvere di Hoja Santa
Preparazione:
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