La nuova pausa pranzo, sempre secondo le risposte degli intervistati, deve essere digitalizzata, dal momento della scelta, all’ordine e al pagamento per una più agevole customer experience, semplice da acquistare ma anche da scegliere, con una chiara lettura delle ricette, degli ingredienti e dei loro apporti nutrizionali, e personalizzata, ovvero garantire flessibilità e rispetto dei diversi regimi dietetici. Con un punto fermo: l’italianità, la genuinità e la tradizione degli ingredienti che sono imprescindibili per il 55% degli intervistati.
Quanto emerso dalla ricerca conferma la direzione della strategia di Elior, intrapresa già prima della crisi sanitaria. «Da tempo stavamo studiando l’evoluzione della società e dei modelli di lavoro, caratterizzati da una crescente flessibilità – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Elior Italia Rosario Ambrosino –. L’emergenza sanitaria ha accelerato queste dinamiche ed emerge dunque chiaramente la necessità di soluzioni nuove in grado di assicurare a ognuno la migliore esperienza in pausa pranzo al fianco del ristorante aziendale, su cui continuiamo a puntare e innovare».
Le nuove esigenze di flessibilità sono state rimarcate anche da Relmi Rizzato e Massimo Rizzato, rispettivamente Direttore Human Resources e Direttore amministrazione del personale di San Benedetto, che hanno sottolineato come l’esperienza del lockdown abbia costretto a rivedere le modalità di fruizione del servizio mensa e della pausa pranzo, tra esigenze di evitare gli assembramenti e presenza al lavoro. Inoltre, la necessità di consumare il pasto alla scrivania ha fatto emergere il bisogno di pasti leggeri e diversificati.
A fronte a questo scenario, come ha affermato Andrea Cartoccio, Direttore Marketing Communication & Innovation Elior, «il nostro impegno è stato fornire una risposta alla richiesta di massima flessibilità che ci è stata posta dai lavoratori e dalle aziende: dal momento della giornata al luogo in cui consumare il pasto, dal mix di ingredienti fino alla possibilità di avere un pasto veloce ma sano e gustoso al tempo stesso. Per questo abbiamo pensato ad una linea, I Colti in Tavola, che avesse queste caratteristiche e fosse disponibile in canali di distribuzione diversificati, in modo da interpretare ancora meglio tutte le nuove modalità di lavoro e stili di vita che vediamo emergere nella società».
UNA LINEA INNOVATIVA DI PRODOTTI
I Colti in Tavola sono proposti in cinque categorie che corrispondono ad altrettanti stili di vita: Benessere, ricette a base di legumi e verdure; Leggerezza, con la combinazione di ingredienti quali cereali e verdure; Tradizione, ovvero le ricette tipiche della gastronomia italiana; Energia, per soddisfare il fabbisogno energetico; Specialità, a base di ingredienti ricercati e nutrienti. In totale parliamo di 400 ricette, confezionate in Atmosfera Protettiva, una innovativa tecnologia che permette anche una shelf life di 10 giorni. Infine, aspetto fondamentale, I Colti in Tavola possono essere serviti al ristorante aziendale o essere forniti mediante altre modalità di ristorazione, come, per esempio, il Food Urban 360, il nuovo concept di Elior che prevede vetrine refrigerate automatiche per la vendita dei pasti, il Market I Colti in Tavola, che ripropone in azienda un espositore a libero servizio, oltre a essere inviati a casa del dipendente nei programmi di Welfare at home.
Fonte FoodServiceweb