Il nemico dell`espresso al bar non è tanto il suo prezzo, quanto le troppe tazzine di cattiva qualità che potrebbero portare molti consumatori a cambiare abitudini di consumo
Sembra inevitabile l`aumento del prezzo del caffè al bar. Eppure il peggior nemico dell`espresso potrebbe non essere un prezzo più elevato, quanto una qualità non sempre all`altezza delle aspettative del consumatore. Che intanto al bar si butta su altri prodotti addirittura più cari dell`espresso stesso.
E` un dato di fatto che la materia prima, il caffè crudo, è aumentata negli ultimi tre anni. Il prezzo del Brasile Santos, caffè base per molte miscele di qualità, è praticamente raddoppiato (v. tabella di seguito). Molti altri caffè pregiati hanno seguito la sua sorte o maturato aumenti addirittura maggiori. Anche i Robusta sono aumentati di prezzo, seppure in modo meno rilevante.
"L`aumento dei prezzi coinvolge in particolar modo quei torrefattori che lavorano in qualità - ha dichiarato Gianluigi Sora, presidente dell`Istituto Nazionale Espresso Italiano - Le aziende che mettono nelle loro miscele caffè di livello hanno effettivamente la necessità di aumentare i prezzi della tazzinna al bar se vogliono continuare a impiegare quei caffè".
Eppure il nemico numero uno dell`espresso al bar potrebbe non essere l`aumento del prezzo della tazzina, che comunque non è completamente giustificato da parte di chi invece utilizza qualità di caffè meno pregiate. Il nemico potrebbe essere piuttosto proprio la scarsa qualità del prodotto.
"E` in atto una polarizzazione del mercato: da un lato torrefattori sempre più virtuosi e bar in grado di offrire davvero prodotti di qualità, dall`altra aziende produttrici e bar che propongono caffè decisamente mediocri - ha dichiarato Luigi Odello, segretario generale dell`Istituto Nazionale Espresso Italiano - Questo sta portando una certa parte di consumatori a cambiare le abitudini di consumo".
Ecco quindi che una parte dei bevitori di espresso si rivolge a prodotti a base d`orzo o di ginseng cercando una maggiore soddisfazione. "E addirittura spendendo di più - sottolinea Odello - Un paradosso: il consumatore insoddisfatto della tazzina al bar si butta su altre merceologie che oltre a costare più dell`espresso sono spesso meno gratificanti del caffè dal punto di vista sensoriale".
"Noi stiamo cercando di difendere il potere di acquisto del consumatore, un potere che comunque è nelle sue mani - conclude Sora - Infatti l`espresso al bar costa sempre lo stesso prezzo, sia quello di ottima qualità che quello di pessimo livello: questo significa che passare da bar mediocri a bar di qualità alla gente non costa nulla in più, ma aiuta a spingere il mercato a produrre meglio".
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