Vino

08 Novembre 2024

Export, i luxury rossi italiani riprendono quota negli States: segno più per etichette toscane e piemontesi


Export, i luxury rossi italiani riprendono quota negli States: segno più per etichette toscane e piemontesi


Non è un buon momento per il vino italiano negli Stati Uniti, tranne per i luxury rossi: le etichette rossiste dai 50 dollari in su (prezzo alla distribuzione), tra gennaio e agosto hanno messo a segno una crescita delle vendite a valore del 3% a fronte di una performance generale dei prodotti luxury a -7%, con i francesi a -16% e gli americani in linea con la media di mercato. A dirlo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sui dati SipSource di agosto rilevata a Vinitaly.Usa, svoltosi a Chicago pochi giorni fa. 

Si tratta di un posizionamento sorprendente per i rossi di altissima gamma italiani, che detengono una nano-quota del 2% sul volume delle vendite di rossi tricolore ma che a valore rappresentano il 14% dei rossi italiani negli Usa. Questa fetta di mercato sale fino al 23% se si includono i rossi super-premium (tra i 24 e i 50 dollari), a fronte di un solo 6% delle vendite a volume.

«L'Italia può contare da una parte sulla forza di brand territoriali ormai riconosciuti come iconici dagli appassionati americani; dall’altra sull’esperienza del turista americano in Italia, sempre più fattore di affezione una volta rientrati a casa - ha spiegato Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv) -. Non a caso, a fare da protagoniste (quasi assolute) della nicchia luxury sono le etichette toscane, responsabili del 45,5% del mercato statunitense dei rossi made in Italy di alta gamma, cresciute del 13% tra gennaio e agosto di quest’anno. A tirare la volata nelle preferenze di un consumatore tipo particolarmente conservativo e affezionato a proposte e territori già conosciuti, il Brunello di Montalcino, prima denominazione con una fetta di mercato pari al 32% dei rossi di lusso. Seguono a distanza nella classifica regionale dalla galassia Bolgheri (11,5%) e Chianti Classico (2%). Per i nobili piemontesi si guadagna il secondo posto assoluto il Barolo (16%), mentre il Barbaresco (4%) è fuori dal podio, un gradino sotto al Bolgheri Superiore (7%). In forte difficoltà invece, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, aree enologiche che sin qui hanno trainato il segmento lusso, come Bordeaux (-37%), Borgogna (-12%), e Napa Valley (-24%)».

«Come produttori italiani dobbiamo comprendere i fenomeni sottostanti e, di conseguenza, iniziare a comunicare il vino in modo più inclusivo - ha aggiunto Marzia Varvaglione, presidente di Agivi, all'inaugurazione di Vinitaly.USA -. Il nostro ruolo, come imprenditori, è capire quali sono le nuove opportunità che il mercato presenta, in particolare quello statunitense. Parlare di giovani è una questione di responsabilità: saranno la prossima generazione del vino, giovani cosmopoliti attenti alla qualità nel piatto e nel bicchiere».

TAG: ESPORTAZIONI,LAMBERTO FRESCOBALDI,MARZIA VARVAGLIONE,STATI UNITI D'AMERICA,UIV

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

20/11/2024

Si terrà ancora nei padiglioni di BolognaFiere, dal 23 al 25 novembre, il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti giunto così alla sua tredicesima edizione. Ad accogliere il pubblico ci saranno...

20/11/2024

Con quasi 2,5 miliardi di euro di export e una bilancia commerciale in attivo per più di 2,1 miliardi, il 2023 ha segnato il recupero e la rimonta sui livelli del pre-covid per il settore delle...

19/11/2024

Nel 2023 la produzione mondiale di vino è stimata in 237 milioni di ettolitri, in forte calo sul 2022 (-9,6%). Il consumo mondiale in 221 milioni di ettolitri (-2,6%). La rimodulazione della...

18/11/2024

Si svolgerà dal 22 al 24 novembre presso il Brixia Forum di Brescia, Beer My Lover, la nuova exhibition sulla birra artigianale e sul food. L’obiettivo della manifestazione è diffondere la...



Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it

Top