Vino
25 Marzo 2022Il settore ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021
I più facoltosi continuano a considerare il vino pregiato come primario asset di investimento. Secondo il Knight Frank Luxury Investment Index, il settore del “fine wine” ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 con un +16%, che diventa +137% se si prende in considerazione l'ultimo decennio.
Nonostante la pandemia, le difficoltà della catena di approvvigionamento e la triste vicenda dello scontro bellico tra Russia ed Ucraina, il mercato dei vini pregiati non mostra alcuna flessione: nel 2021 l'indice Liv-ex 100 ha registrato un boom con un +23% e il 2022 sembra seguire lo stesso corso visto il +1,8% dello scorso gennaio.
Il settore dei vini pregiati presenta inoltre grandi margini di potenzialità verso le nuove generazioni: secondo il Luxury Market Report della casa d’aste Christie’s, il 24% delle vendite che hanno riguardato vini pregiati e spirits sono stati acquistati dai millennial. Su Catawiki, nota piattaforma di aste online per acquisto e vendita di oggetti speciali e da collezione, nel 2021 sono state vendute oltre 50mila bottiglie che hanno determinato una crescita del settore di quasi il 45% rispetto al 2020.
Italia, allettanti prospettive per il futuro
In Italia, secondo una recente ricerca promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking, il vino pregiato risulta essere collezionato solamente dall’1% dei rispondenti contro il 21% di appassionati di dipinti e pitture, seguiti dal 17% per le fotografie e dal 16% per sculture e opere su carta. Tale risultato evidenzia quindi un forte margine di crescita nel nostro Paese rispetto alle stime mondiali.
Tra l'altro proprio in Italia, qualche tempo fa, è stata venduta la bottiglia più costosa messa all’asta a livello globale, una Domaine de la Romanée-Conti Romanée Conti Grand Cru del 2006 battuta per 15.500 euro.
Ma a cosa è dovuto questo boom? Senza dubbio la ragione primaria potrebbe dipendere dalla bassa correlazione tra il vino e i tradizionali mercati economici soggetti a problematiche come caro energia, inflazione o guerre in atto. A questa si aggiunge anche un'offerta limitata e legata ad un consumo quasi immediato.
A tal proposito Luigi Sangermano, AD di Laurent-Perrier Italia, spiega che «investire nel vino pregiato permette di avere un punto di vista assai più ampio rispetto a quello derivati da beni come oro, orologi o diamanti. Si tratta di un mercato più sicuro e meno volatile e con capacità di rendimento a doppia cifra nel lungo periodo».
Sangermano coglie l'occasione anche per rimarcare che il conflitto russo-ucraino, paradossalmente, non genererà problematiche a tale comparto, anzi: «al contrario di altri beni rifugio che vedranno calare le quotazioni nei prossimi anni a causa di una bolla speculativa, il vino pregiato continuerà il suo percorso di crescita, magari rallentando rispetto ad oggi, ma senza mai fermare lo scambio e la crescita di valore».
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