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03 Maggio 2022Dopo la parziale ripresa del 2021, il settore dei trasporti è nuovamente in affanno
Nel 2021 la logistica italiana ha reagito bene al duro impatto della pandemia. Il rimbalzo della produzione industriale pari a +11,8% ha determinato una ripresa consistente e promettente degli scambi con l'estero, sia per l'import che per l'export. La spinta maggiore, come testimonia l'Almanacco Della Logistica 2022 curato dal Centro Studi Confetra, è legata proprio al settore delle esportazioni.
Il traffico stradale ed autostradale dei veicoli pesanti ha recuperato il livello pre-pandemico, con il traffico ai valichi alpini che segna +6,8% rispetto al 2019. In particolare il valico del Brennero, con circa 2,5 milioni di autoarticolati ed automezzi pesanti in transito in entrambe le direzioni nel corso del 2021, si conferma il corridoio logistico stradale più importante per collegare il nostro Paese all'Europa.
Anche le merci trasportate per via aerea hanno registrato una decisa espansione con un +32,5% rispetto al 2020 che ha consentito il recupero dei volumi del 2019, con lo scalo aeroportuale di Milano Malpensa che è arrivato a gestire quasi il 73% dell'intero traffico nazionale.
Pure il traffico ferroviario non ha interrotto il trend crescente, sia in termini di treni-km (+13,5% sul 2020) che di tonnellate di merce trasportata (+16,6%). Più variegato appare invece l'andamento del settore marittimo, dove al recupero del traffico dei volumi pre-pandemici si è affiancata una robusta crescita di quello di transhipment ed una contrazione delle rinfuse liquide (-10,4%).
Cosa bisogna aspettarsi dal 2022? La speranza di vedere la fine della crisi dopo due anni tormentati dalla pandemia sembra affievolirsi a causa del conflitto bellico in atto sul fronte ucraino che negli ultimi due mesi ha letteralmente sconvolto il comparto, impattando sulle catene degli approvvigionamenti di materie prime. Come se non bastasse, si è aggiunto il blocco del porto di Shanghai a causa delle misure anticovid che, secondo alcuni esperti, produrrà effetti dirompenti in Europa e in Italia. «L’onda lunga di questa situazione colpirà l’Europa e l’Italia nelle prossime settimane», spiega al Sole 24 Ore Giampaolo Botta, direttore generale dell’associazione Spediporto. «Alcune produzioni saranno costrette ad interrompersi, molti cantieri fermeranno i lavori e tanti consumatori dovranno rinunciare a beni di cui non si troverà traccia nei supermercati».
Guido Nicolini, presidente di Confetra, parla di una «nuova fase che richiede una politica industriale fatta da strumenti incentivanti per gli investimenti, capaci di alimentare lo sviluppo non solo dimensionale ma anche per l'internazionalizzazione, la formazione e il progresso in direzione digital e green».
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