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22 Luglio 2022A spingere le esportazioni l'andamento dell'euro sul dollaro
Dopo un 2021 già galvanizzante, nel 2022 si è registrato un record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy, con oltre un terzo del valore realizzato fuori dai confini dall’Unione Europea. Il dato emerge da una recente analisi della Coldiretti sugli effetti dell’andamento dell’euro ai minimi da venti anni sul dollaro, sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre dell’anno.
Nonostante i difficili mesi di guerra sul fronte ucraino, le esportazioni alimentari nazionali sono in aumento sul record annuale di 52 miliardi fatto registrare nel 2021 con i Paesi fuori dall’area Euro che - sottolinea la Coldiretti - fanno segnare le migliori performance, anche se a preoccupare è l’aumento esplosivo dei costi di produzione determinati dai rincari per l’import energetico.
Un vero boom si è verificato nel Regno Unito con un +25% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue mentre gli Stati Uniti mettono a segno un tasso di crescita del 19% e si classificano al terzo posto tra i principali clienti mondiali del Made in Italy a tavola. Buoni risultati - continua la Coldiretti - si registrano però anche nell’area euro con la Germania che è il principale mercato di sbocco in aumento del 12’%, davanti alla Francia, in salita del 18%.
A trainare la crescita del Made in Italy nel mondo - sostiene la Coldiretti - ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.
«Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy il vantaggio competitivo temporaneo determinato dal tasso di cambio, serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo» sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel rimarcare l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export.
«Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice e con il sostegno delle ambasciate» conclude Prandini.
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