Attualità
16 Gennaio 2023Aumento a doppia cifra per esportazioni di tutti i prodotti tipici delle festività da poco concluse
È record storico per l’export Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo concluse da pochi giorni, spinto da vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale tricolore, che solo per il periodo di Natale e Capodanno raggiunge i 5,3 miliardi di euro, in aumento del 20% rispetto allo scorso anno. I dati emergono dal bilancio della Coldiretti sulla base delle proiezioni su dati Istat del commercio estero relativa al mese di dicembre 2022.
Ad aumentare a doppia cifra, sottolinea la Coldiretti, è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici delle feste, dallo spumante (+23%), trainato dal Prosecco (+26%) vero e proprio simbolo del Natale italiano all’estero, ai panettoni (+13%), ma ad essere richiesti – continua la Coldiretti – sono anche il caviale Made in Italy, che fa segnare una crescita sui mercati internazionali del +26%, e sempre più gettonate sono anche le paste farcite tradizionali del periodo freddo, come i tortellini e i cappelletti (+13%). In salita pure la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 18%, così come quella di prosciutti, cotechini e salumi (+7%).
A guidare la classifica di questo Natale all’estero è però lo spumante italiano, più forte anche delle difficoltà causate dalla guerra in Ucraina sui mercati internazionali, tanto da trainare l’intero settore dei vini per i quali si segnala complessivamente un aumento del 12% in valore dell’export.
Un trend che dimostra come l’agroalimentare italiano sia un settore che può sostenere la ripresa dell’economia tanto da raggiungere a fine anno il record storico nelle esportazioni a quota 60 miliardi nell’intero 2022, il massimo di sempre, se il trend sarà mantenuto. Il successo dell’export spinge anche il valore complessivo della filiera agroalimentare che nel 2022 è diventata la prima ricchezza dell’Italia, per un valore di 580 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale.
«L’export agroalimentare rappresenta una risorsa fondamentale per Sistema Italia, sia dal punto di vista economico che da quello dell’immagine, con un contributo alla crescita che potrebbe essere ancora più consistente se si agisse sui ritardi strutturali dell’Italia, sbloccando tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo» sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
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