Attualità

14 Aprile 2023

Il 2022 ha segnato la ripresa generalizzata del fuori casa, ecco i numeri analizzati dall'Istat

Dopo la forte contrazione avvenuta tra 2020 e 2021 a causa della pandemia, il 2022 ha riportato quasi la normalità nel comparto del fuori casa


Il 2022 ha segnato la ripresa generalizzata del fuori casa, ecco i numeri analizzati dall'Istat

In una recente ricerca l'Istat ha analizzato la ripresa delle attività sociali nel 2022 con particolare attenzione per intrattenimenti, spettacoli, incontri con amici, pranzi o cene fuori casa.

La forma di spettacolo ad aver registrato la crescita maggiore è il teatro: nel 2022 il valore è quattro volte superiore rispetto al 2021. La partecipazione a concerti e il recarsi al cinema, in discoteca e a spettacoli sportivi risulta invece triplicata. La ripresa registrata nel 2022 tuttavia non riconduce la partecipazione ai livelli pre-pandemici, ma si arresta a valori inferiori al 2019 per tutte le forme di intrattenimento.

Nel biennio pandemico 2020-2021 il calo della partecipazione a spettacoli e intrattenimenti fuori casa è risultato trasversale su tutto il territorio nazionale. In entrambi gli anni si confermano livelli di partecipazione tendenzialmente più elevati nelle regioni del Centro-nord rispetto al Mezzogiorno. Tuttavia i dati relativi al 2021 evidenziano una riduzione delle distanze da attribuire alla contrazione generalizzata della partecipazione agli eventi fino ad arrivare ad un annullamento del divario territoriale, nel caso di intrattenimenti come il teatro e i concerti di musica diversi da quella classica.

Nel 2022 si osserva una ripresa generalizzata della partecipazione nelle diverse aree del Paese, nel quadro di una costante polarizzazione tra Centro-nord e Mezzogiorno, ma le differenze sul territorio sono inferiori rispetto al 2019 e, più in generale, al periodo pre-pandemico.

Nel 2022 riprende l’abitudine a mangiare fuori casa nel tempo libero, dopo la forte contrazione registrata specialmente nel 2021. È pari all’82,3% la quota di persone di 6 anni e più che ha dichiarato di essersi recata almeno una volta l’anno nel tempo libero a pranzo o cena fuori casa (in trattoria, pizzeria, ristorante, birreria, ecc.), una quota decisamente superiore a quella del 2021 (70,7%) e solo leggermente inferiore a quella registrata nel 2019 (83,5%).

Nel 2022 si rimodellano anche le abitudini a mangiare fuori: diminuisce il numero di persone che lo ha fatto solo qualche volta l’anno (dal 39,3% del 2021 al 35,2% del 2022) a favore di quelle che vi si sono recate una o più volte al mese (dal 18,7% al 27,8%), una volta alla settimana (da 9,2% a 13,8%) o più volte alla settimana (da 3,5% a 5,5%). Pranzare o cenare fuori interessa più gli uomini delle donne (84,4% contro 80,4%), abitudine pressoché costante negli ultimi anni, che cresce soltanto di circa 1 punto percentuale tra i bienni 2019-2020 e 2021-2022.

Mangiano fuori casa soprattutto gli adolescenti di 14-19 anni (90,4%) e i giovani di 20-34 anni (92,1%), molto meno la popolazione di 65-74 anni (75,2%) e, soprattutto, di 75 anni e più (55,6%). Tra gli ultra 64enni si riscontrano le maggiori differenze di genere con valori più elevati degli uomini rispetto alle donne (rispettivamente di +5,7 punti percentuali tra i 65-74enni e di +12,2 tra gli over74). Le ragazze tra gli 11 e i 19 anni, invece, hanno l’abitudine a mangiare fuori casa nel tempo libero più dei loro coetanei maschi (+3,6 punti percentuali). La tendenza degli ultimi dieci anni mostra come l’abitudine a mangiare nel tempo libero in ristoranti, birrerie, ecc. sia un’attività diffusa per la maggior parte della popolazione, che interessa almeno tre cittadini su quattro.

L’abitudine a pranzare o cenare fuori casa nel tempo libero è più elevata tra i residenti nel Centro-nord (84,2% rispetto al 78,7 del Mezzogiorno). Le regioni con le quote più alte sono la Provincia autonoma di Trento (86,4%) e l’Emilia Romagna (86,1%), mentre quelle con le percentuali minori sono la Calabria (72,8%) e la Sardegna (74,4%). Considerando l’ampiezza demografica dei comuni, vanno a mangiare fuori nel tempo libero più i residenti nei comuni dell’area metropolitana (83,9%) e dei comuni con oltre 10mila abitanti (82,4%) rispetto ai residenti nei comuni fino a 2mila abitanti (77,7%).

Le disparità più elevate si riscontrano soprattutto rispetto al livello di istruzione posseduto e, come presumibile, al livello delle risorse economiche familiari. Pranza o cena fuori casa il 92,1% dei laureati, l’87,8% dei diplomati, il 79% di quanti hanno solo la licenza media e soltanto il 53,6% tra chi al massimo possiede la licenza elementare. Inoltre, solo il 62% delle persone con risorse economiche ritenute assolutamente insufficienti ha l'abitudine di mangiare fuori, rispetto al 90,6% di coloro che hanno risorse economiche giudicate ottime.

TAG: FUORICASA,ISTAT,RICERCHE,STATISTICHE

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