Attualità

19 Aprile 2023

Secondo Rapporto Censis-Italgrob: distribuzione Horeca e filiera fuori casa sono un'opportunità per rilancio italiano

In Italia il settore della distribuzione Horeca si avvale di 3.800 imprese, con oltre 60mila addetti e sviluppa un fatturato di 17 miliardi di euro


Secondo Rapporto Censis-Italgrob: distribuzione Horeca e filiera fuori casa sono un'opportunità per rilancio italiano

Presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica è stato presentato il secondo Rapporto Censis-Italgrob “Distribuzione Horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano”. Il documento offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista sociale, con 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato.

Complessivamente, il mercato Horeca, in Italia, conta circa 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa italiana e soddisfa la spesa delle famiglie per ristorazione che nel 2022 è stata pari a 84 miliardi di euro. La distribuzione Horeca è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e il 5,6% sul PIL del Paese.

Il settore della distribuzione Horeca è un soggetto industriale forte, con un volume importante sui mercati e che ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità. L’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare rappresenta un messaggio chiaro, poiché pone al centro le tutele delle eccellenze agroalimentari del ‘Made in Italy’. Le imprese del “fuori casa” sono da tempo impegnate a praticare forme di sostenibilità, visto che ben il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la raccolta differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti biologici o a “chilometro zero”. È una pressione rilevante che la domanda esercita sull’offerta, stimolandola ad adattarsi. Anche sugli sprechi, il “fuori casa” si va adeguando, visto che ormai oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.

Il 2022 si è chiuso con un risultato positivo per il comparto dei distributori bevande dopo due anni di fatica. In particolare, è stato registrato un +18% come incremento di fatturato con una crescita di volumi del 9% circa verso il 2021. Come si evince dal Rapporto Censis-Italgrob, il “fuori casa”, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, è ripartito, modulando l’offerta sulle esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha garantito l’approvvigionamento di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista. Dalla ricerca, inoltre, emerge come il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.

Per Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato della Repubblica, «la pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il ‘fuori casa’, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. L’inflazione in base ai dati è in calo anche se è un aspetto che dobbiamo tenere sotto controllo, ma nonostante ciò gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese, è un qualcosa che altrove succede meno.

Bisogna sottolineare che in Italia la socializzazione non è uno sballo, ma quando si esce si fa un consumo moderato e di qualità. Tra le priorità del settore c'è sicuramente la lotta agli sprechi, con un'attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero».

Secondo Antonio Portaccio, Presidente Italgrob, «dopo l’odissea del Covid-19 il mercato Horeca ha reagito in maniera importante secondo il più classico schema all’italiana: quando la ragione ti vieta di sperare, si recuperano le risorse migliori. È quello che ha fatto il ‘fuori casa’. Il nostro settore sta dimostrando una grandissima vitalità per due ordini di motivi: il primo, come ampiamente evidenziato dal Rapporto Censis-Italgrob, è la voglia di uscire e condividere con parenti e amici un momento di socialità che costituisce un booster del benessere soggettivo per gli italiani; il secondo è rappresentato dalla voglia di recuperare il fatturato perso durante il periodo pandemico. Grava in questo scenario l’incognita della spirale inflattiva che ha eroso profondamente il potere d’acquisto delle famiglie. Siamo fiduciosi ma al tempo stesso molto preoccupati».

«Il Rapporto è molto interessante, evidenzia che la socialità è tornata. L'Italia ha un fabbisogno enorme di personale e di politiche attive del lavoro. In tal senso, occorre incentivare il 'matching' tra domanda e offerta di lavoro puntando sulla formazione dei lavoratori e non soltanto sui meri sussidi» aggiunge Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. «Il Paese ha bisogno di una semplificazione fiscale fondamentale per rilanciare il settore. In proposito la delega per la riforma del fisco prevista dal Governo è molto puntuale e contiene tre principi: semplificazione, equità e riduzione della pressione fiscale» commenta invece Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.

«Il Rapporto Censis-Italgrob conferma il prezioso ruolo che ha avuto la categoria dei distributori Horeca in questi delicati e turbolenti anni. Se oggi parliamo di un mercato di ristorazione in ripresa dobbiamo dire grazie anche al lavoro ‘invisibile’ che svolgono in Italia 3800 aziende di distribuzione food and beverage, autentici ambasciatori del miglior Made in Italy, la spina dorsale del mercato del ‘fuori casa’, una categoria che, nonostante le criticità dovute alla pandemia prima e ai tanti problemi ingenerati dal conflitto russo-ucraino poi, non ha mai smesso di supportare e sostenere, anche economicamente oltre che con prodotti e servizi, la rete dei punti di consumo. Per noi di Italgrob, in rappresentanza di tutti i distributori italiani, è stato un onore aver potuto presentare alle massime Istituzioni italiane le istanze di una categoria fondamentale per il mercato Horeca e l’economia del Paese» conclude Dino Di Marino, Direttore Generale Italgrob. 

TAG: ANTONIO PORTACCIO,CENSIS,DINO DI MARINO,GIAN MARCO CENTINAIO,ITALGROB,RAPPORTI

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