Economia

31 Agosto 2023

Aumento dei tassi d'interesse, uno shock per imprese e famiglie?

Confesercenti commenta il caro interessi che rischia di innescare una decisa frenata alla già precaria situazione dell’andamento dei consumi 


Aumento dei tassi d'interesse, uno shock per imprese e famiglie?

L’aumento dei tassi di interesse rischia di trasformarsi in un vero e proprio shock per i bilanci di imprese e famiglie, che potrebbero trovarsi a pagare maggiori interessi per 5,4 miliardi nel 2023 e per 9 miliardi nel 2024, per un dato cumulato di quasi 14,4 miliardi in 2 anni, che arriva fino a oltre 20 miliardi se si considerano anche i maggiori oneri sui mutui per abitazione a tasso variabile. A stimarlo è CER per Confesercenti.

I tassi attivi delle banche hanno mostrato una elevata reattività nel momento in cui la BCE ha modificato l’impostazione della politica monetaria, seguendo rapidamente la risalita dei tassi di policy. In questo modo le banche hanno potuto ampliare lo spread tra tassi attivi e passivi e far crescere il margine di interesse, divenuto negli ultimi 18 mesi la fonte principale di incremento della redditività del sistema bancario. Al contrario, i tassi sulla raccolta, soprattutto quelli sui depositi, continuano a mostrare una maggior lentezza nel risalire dai minimi storici. L’aggravio generato dagli aumenti ha un impatto rilevante sui finanziamenti delle imprese. Entro il 2024 andranno a scadenza 185 miliardi ci prestiti che potranno essere rinnovati solo a tassi superiori a quelli dell’originaria sottoscrizione. Ne deriverà un maggiore onere di 4,2 miliardi nel 2023 e di 7 miliardi nel 2024.

Scenario più difficile anche per i consumatori. Entro il 2024 andranno a scadenza circa 60 miliardi di crediti delle famiglie, il cui rinnovo comporterà un maggiore esborso complessivo per interessi pari a 3,2 miliardi in due anni, circa 300 euro per nucleo familiare coinvolto. A questa stangata si aggiunge quella generata dall’aumento dei tassi di interesse sui mutui: lo stock di prestiti per acquisto abitazione a fine 2022 era pari a 427 miliardi, di cui 158 miliardi circa – il 37% – a tasso variabile che, con questo andamento dei tassi, costeranno 6 miliardi in più in un anno.

«Il caro interessi rischia di innescare una decisa frenata alla già precaria situazione dell’andamento dei consumi interni e degli investimenti delle imprese» commenta Confesercenti. «In questo scenario, la riforma fiscale annunciata dovrebbe trovare un’immediata modalità di attuazione, per compensare gli aggravi e liberare le risorse di famiglie e imprese, a partire dalla detassazione degli aumenti salariali disposti dalla contrattazione collettiva e delle tredicesime: una minore pressione fiscale sul lavoro è la condizione necessaria per ridare fiato alla ripresa dei consumi, in una fase di preoccupante rallentamento».

TAG: CONFESERCENTI,INFLAZIONE

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

21/11/2024

Per il secondo anno consecutivo Acqua Minerale San Benedetto rinnova la collaborazione come sponsor della trasmissione “The Best Sandwich”. Giunto alla sua settima edizione e organizzato da...

20/11/2024

Si terrà ancora nei padiglioni di BolognaFiere, dal 23 al 25 novembre, il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti giunto così alla sua tredicesima edizione. Ad accogliere il pubblico ci saranno...

20/11/2024

Con quasi 2,5 miliardi di euro di export e una bilancia commerciale in attivo per più di 2,1 miliardi, il 2023 ha segnato il recupero e la rimonta sui livelli del pre-covid per il settore delle...

19/11/2024

Nel 2023 la produzione mondiale di vino è stimata in 237 milioni di ettolitri, in forte calo sul 2022 (-9,6%). Il consumo mondiale in 221 milioni di ettolitri (-2,6%). La rimodulazione della...



Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it

Top