Spirits
08 Marzo 2024Anche se con qualche ritardo, la grappa si è guadagnata un posto sul treno della premiumizzazione
A differenza di altri distillati, la grappa ha guadagnato il posto sulle tavole come simbolo del dopo-pasto e sta progressivamente ampliando la fascia dei suoi consumatori, non più solo prevalentemente uomini e abbracciando anche le generazioni più giovani con nuove formule adatte alla mixology. «Negli ultimi dieci anni l’Italia ha riscritto le leggi del consumo del distillato» ha detto Claudio Riva, fondatore e presidente di Whisky Club Italia che annovera 26.000 iscritti e ha recentemente fornito un’analisi per Grappa Libarna, brand di Gruppo Montenegro.
«Per la prima volta nella nostra storia sempre più persone si appassionano alla grappa e un numero maggiore di manifestazioni vedono protagonista il distillato - prosegue Riva. Anche se con qualche ritardo, la grappa si è guadagnata un posto sul treno della premiumizzazione che ha contraddistinto il mercato degli spirits da oltre un decennio. I consumatori cercano prodotti italiani di qualità e di prezzo superiore e la grappa è nella condizione di avere ancora tante carte da giocare».
Dall'analisi di Riva in collaborazione con Grappa Libarna sul rapporto AssoDistil di novembre 2023 è emersa una realtà molto dinamica: il consumo di grappa in Italia oggi coinvolge il 30% della popolazione tra i 18 e i 65 anni. Di questi il 46% preferisce gustarla fuori casa, al ristorante (30%) o nei locali (16%) e assaporarla in compagnia (88%), in particolare con gli amici (49%). Anche i dati sull’export sono in crescita e hanno evidenziato che la grappa è sempre più apprezzata fuori dai confini nazionali. Dal 2019 al 2022 le esportazioni sono cresciute del +32%, raggiungendo i 60 milioni di euro di valore. Il mercato tedesco vale il 54% delle esportazioni complessive. Performance interessanti provengono anche dagli USA, con una crescita in valore rispetto al pre-pandemia (2022 vs 2019) pari al + 39%, e dal Giappone che nello stesso periodo realizza un +40%.
«Le rivoluzioni più interessanti a cui abbiamo assistito all’interno del settore sono una crescente conoscenza del prodotto e delle tecniche di degustazione, un veloce abbassamento dell’età media del consumatore, che dai 46 anni iniziali è sceso, post-pandemia, sotto i 30 e la crescita della presenza femminile che, dall’iniziale 8%, ha oggi superato il 25% di iscritti» aggiunge Riva, specificando come ora i distillatori stiano offrendo sempre più grappe legate alla tradizione avviando nuovi impianti, per la prima volta dopo oltre un secolo.
Cosa potremo aspettarci dal prossimo futuro? Che direzioni prenderà il mercato? «Si avrà la possibilità di assaggiare sempre più grappe invecchiate, con invecchiamenti diversificati che attingeranno dall’immenso patrimonio di botti italiane di vino, e godere di un maggiore legame con il territorio, un aspetto in cui le grappe bianche devono ancora esprimere tutto il loro potenziale» conclude l'esperto.
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