Attualità
28 Settembre 2022Micaela Pallini di Federvini: le aziende sono sempre più sole
L'impennata dei prezzi dell'energia ha creato per le imprese italiane del settore del vino e dei liquori una situazione insostenibile. Oltre a bollette dell'energia in molti casi quadruplicate, le aziende del comparto devono far fronte all'incremento del costo di tutte le materie prime e alla carenza di un elemento fondamentale, il vetro per le bottiglie, di cui si lamentava la carenza già diversi mesi fa.
In questo scenario, l'autunno appena iniziato si annuncia drammatico, esacerbato dalla mancanza di interlocutori nella politica, con un governo in esercizio provvisorio e partiti impegnati nella sfida elettorale sino a pochi giorni fa. «In un momento di emergenza e nel mezzo della campagna elettorale le aziende si sentono sempre più sole e non sappiamo con chi parlare», ha recentemente detto all'Adnkronos Micaela Pallini, presidente di Federvini, federazione dei produttori di vini, liquori e aceti.
«Per le imprese del settore la situazione è tesissima. Le difficoltà di inizio anno, fra scarsità delle materie prime e aumento dei costi, sono state acuite dalla guerra in Ucraina. La fiammata dei prezzi dell'energia si ripercuote su tutta la filiera, dalla logistica, alla produzione, fino alla refrigerazione. Materie prime come alcol e zucchero hanno registrato impennate fino al 40%. Ma il vero problema è il vetro. Abbiamo avuto aumenti a raffica da parte dei produttori e a settembre ci aspettiamo aumenti dell'ordine del 25%, per arrivare a un incremento del 50% del prezzo delle bottiglie. A livello europeo sono venuti meno alcuni siti produttivi, in Ucraina c'erano alcune vetrerie molto importanti che sono ferme. La mancanza di capacità produttiva unita all'aumento dei costi e alla crescita della domanda di vini e liquori ha creato una spirale da cui non riusciamo a uscire. Non si trovano fonti alternative al vetro».
Che sia un momento di grande difficoltà ed incertezza è fuori di dubbio. «Le aziende più solide, continua la presidente di Federvini, forse possono pensare per un periodo di assorbire una parte dei costi, ma tutti noi ci stiamo apprestando a passare un secondo aumento dei prezzi a valle della filiera produttiva. Non possiamo fare altrimenti, ma la cosa avrà un impatto sui consumi interni e sull'export. Siamo veramente preoccupati. Ci troviamo davanti una situazione politica nebulosa, non sappiamo neanche con chi confrontarci per avere delle risposte» conclude Pallini.
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