Attualità

20 Marzo 2023

Italiani sempre più vicini al plant based ma con non poche difficoltà

La dieta vegana è ormai una tendenza consolidata


Italiani sempre più vicini al plant based ma con non poche difficoltà

Cresce l’interesse degli italiani verso un'alimentazione plant-based, Una recente indagine di Just Eat restituisce una panoramica chiara delle abitudini alimentari nostrane: la maggior parte sono onnivori (85%), tuttavia nelle fasce di età più giovani (18-30 anni) emerge un’alta quota di persone che hanno deciso di intraprendere differenti stili alimentari tra cui il regime vegetariano/vegano o quello flexitariano, ovvero una dieta onnivora, con una preferenza verso soluzioni veggie e occasionale consumo di prodotti di derivati animali.

Le motivazioni sono da ricercarsi soprattutto nell’interesse crescente verso il tema della sostenibilità, che li porta a cercare di integrare il più possibile nella propria alimentazione soluzioni a basso impatto ambientale.

4 italiani su 10 nel corso del 2022 hanno modificato il proprio regime alimentare, guidati soprattutto dalla volontà di migliorare il proprio benessere fisico, e lo stanno portando avanti con l’intenzione di renderlo una scelta definitiva. Tuttavia, il 61% è tornato sui propri passi dopo un periodo di circa 6 mesi, per le difficoltà riscontrate nell’eccessiva rigidità in termini di orari e quantità dei pasti (40%), oltre che nella preparazione di questi ultimi (34%).

La ricerca svela anche come per 6 italiani su 10 queste difficoltà emergono sia nella fase iniziale del percorso, sia nel mantenimento dello stesso. Solo coloro che si identificano con il ritratto dello sportivo e che quindi sono abituati a condurre stili di vita alimentari adeguati a sostenere performance e raggiungere determinati risultati, dichiarano di non riscontrare particolari difficoltà quando si approcciano a nuovi regimi. Iniziare un nuovo percorso alimentare risulta invece particolarmente faticoso per la fascia 25-30 anni, ma una volta superata la fase di adattamento, il mantenimento del nuovo piano nutrizionale viene portato avanti con estrema facilità. Questo anche grazie agli effetti positivi che nel tempo si manifestano, come confermato da ben l’88% degli intervistati.

Tra le altre difficoltà riscontrate da chi sceglie di iniziare un nuovo percorso alimentare, c’è anche la disciplina nel rispettare le regole stesse del nuovo regime, che risulta particolarmente difficile per la fascia di età 45-64 anni (53%), mentre il target più giovane (18-24 anni), sostiene di riscontrare alcune difficoltà a relazionarsi con i propri famigliari e riuscire a combinare stile alimentare/regime dietetico con le abitudini quotidiane della famiglia (23%).

L’approccio verso un’alimentazione più equilibrata comporta quindi un grande spirito di adattamento, che sfocia spesso in un duplice atteggiamento: le nuove regole vengono adottate sin da subito (57%), soprattutto nella fascia di età 45-64 anni e da chi decide implementare un nuovo stile di vita per motivi di salute, oppure per gradi (43%), come avviene nella fascia di età 18-24 anni, che modifica poco alla volta alcuni aspetti del proprio menù quotidiano.

Per affrontare il cambiamento, vengono anche messi in campo diversi stratagemmi, tra cui l’organizzazione dei pasti con cura e un’attenzione nel mangiare solo in determinati momenti della giornata, necessari a compensare o evitare gli sgarri che ben il 90% dichiara di compiere durante l’implementazione di un nuovo regime. In particolare, la fascia più giovane (18-24 anni) dichiara di farlo spesso perché trova difficile controllare la mancanza di determinati alimenti, ma è la fascia di età 45-64 anni quella più “trasgressiva”: il 76% dichiara infatti di mangiare cibo non previsto.

TAG: ECOSOSTENIBILITÀ,PLANT BASED,RICERCHE,TENDENZE,VEGAN

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