Attualità
21 Novembre 2023Molto bene le vendite di pasta e conserve di pomodoro, perdono quota le mele e i vini rossi Dop
Il Rapporto 2022 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia, registra un nuovo primato per gli scambi agroalimentari dell’Italia: le importazioni raggiungono il valore record di quasi 63 miliardi di euro (+29,3%), le esportazioni, dopo aver superato nel 2021 i 50 miliardi, si avvicinano alla soglia dei 60 miliardi di euro (+16%).
Nel 2022 le esportazioni dell'agroalimentare italiano sono cresciute del 14,4% e riguardano quasi tutti i principali mercati e prodotti fuorché le mele, in calo sia in valore (-2,1%) sia in quantità (-3,6%), e i vini rossi Dop, per i quali gli incrementi in valore nascondono contrazioni dei volumi esportati.
Ottima la performance delle vendite di pasta (+38% in valore) e conserve di pomodoro (+28%), rispetto all'anno precedente. Crescono in valore di oltre il 20% anche le vendite di altri importanti prodotti come l’olio di oliva e il caffè torrefatto. Nonostante la Brexit, le esportazioni verso il Regno Unito sono aumentate di oltre il 13%. Gli effetti del conflitto determinano, invece, una contrazione dei nostri flussi verso Russia e Ucraina.
Il Nord America rimane il primo mercato di destinazione extraeuropeo. I dati dei primi sei mesi del 2023 evidenziano un ulteriore aumento degli scambi in valore, sebbene più contenuto di quello riscontrato nel 2022. Agli aumenti in valore degli scambi, in molti casi corrispondono incrementi più contenuti o contrazioni delle quantità scambiate, come, ad esempio, per le esportazioni di pasta (+6,7% in valore e -6,4% in volume) o le importazioni di pesci lavorati (+6,6% in valore e -4,1% in volume). L’export dei vini rossi Dop segna una contrazione (-10%). Tuttavia, grazie alle maggiori esportazioni di altre tipologie di vini, come i bianchi Igp o i frizzanti Dop, nel primo semestre 2023 si registra una complessiva tenuta del comparto. Crescono le esportazioni di caffè torrefatto (+13,4% in valore e +3,5% in quantità), confermando l’ottima performance del 2022. Si evidenzia l’andamento delle importazioni di olio di girasole: nei primi mesi del 2023 si ha una forte contrazione del valore degli acquisti (-25%), accompagnata da un calo molto più contenuto delle quantità (-2,3%).
«Questi numeri dimostrano che il mondo ha fame e sete d’Italia» commenta il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. «La nostra nazione è sinonimo di qualità, lavoriamo per difendere, tutelare e valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari che generano ricchezza. Per questo abbiamo candidato la cucina italiana a patrimonio Unesco, per raccontare un sistema di valori, sapori e tradizioni, e combattiamo il mercato del falso che sottrae alla nostra economia miliardi di euro. In ambito europeo ci siamo opposti con fermezza rispetto ai casi di evocazione di Indicazioni geografiche italiane, come ad esempio nel caso dell’aceto balsamico sloveno e del prosek croato. Difendere il nostro asset primario, significa difendere l’Italia».
TAG: ESPORTAZIONI,FRANCESCO LOLLOBRIGIDA,MADE IN ITALY,RICERCHEPOTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
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