Attualità
17 Novembre 2023Il 25% della popolazione dei principali Paesi europei segue un’alimentazione flexitariana, tendenza destinata a crescere anche nel 2024
Proprio mentre la Camera vieta la produzione e vendita in Italia della "carne coltivata" (nota anche come "carne sintetica"), emerge una ricerca svolta da Circana secondo cui il consumo di prodotti proteici alternativi a base di carne vegetale in locali come fast food, caffè, pub e bar, è aumentato del 48% rispetto al 2019 nei cinque principali Paesi europei. Di contro, i prodotti proteici di altre categorie sono calati. Tra questi manzo (-5%), maiale (-16%), pollo (-5%), pesce / frutti di mare (-13%) e carne di altro tipo (-20%).
I prodotti a base vegetale, solitamente fatti con ingredienti come soia, piselli, lenticchie e funghi, sono diventati popolari negli ultimi anni anche grazie alle catene di fast food e ristoranti in tutta Europa che rispondono alla crescente richiesta dei consumatori di menu che siano sostenibili, più sani e cruelty- free. Il 45% dei consumatori europei ha affermato di essere più fedele ai ristoranti che hanno a cuore la sostenibilità, con l’Italia in testa (56%), seguita dalla Spagna (49%), e il Regno Unito che mostra minore interesse (38%).
Gli hamburger invertono la tendenza
Rispetto alle proteine di altre categorie, la carne a base vegetale ha registrato la crescita maggiore a partire dal 2019. Il numero complessivo di porzioni per ciascuna categoria di proteine è calato, ma con una eccezione: gli hamburger. Sebbene il numero di porzioni di panini imbottiti e piadine farcite, abbia subito un calo, gli hamburger hanno mostrato un solido aumento (manzo +4%, pollo +16%, pesce +11%, carne di altro tipo +14%).
Nonostante il calo complessivo delle visite nella ristorazione, il consumo di hamburger a base vegetale è aumentato significativamente di oltre il 90% negli ultimi 12 mesi fino ad agosto 2023, rispetto allo stesso periodo del 2019, e di oltre il 20% da inizio anno, il che rappresenta un quarto (25%) del contributo totale apportato all’aumento del consumo di hamburger.
«Il mercato dei prodotti a base vegetale, in particolare gli hamburger, sta registrando una crescita significativa e si prevede che tale slancio si manterrà per tutto il 2024. Questo accade anche perché qualità, sapore e consistenza dei prodotti a base vegetale sono migliorati significativamente rispetto a qualche anno fa» afferma Jochen Pinsker, Senior Vice President di European Foodservice di Circana. «Il calo delle del consumo di proteine ha più a che fare con il tipo di pasto che con le caratteristiche del prodotto. Ad esempio, mentre le porzioni complessive di manzo sono in calo, gli hamburger di manzo sono in aumento del 4%. Anche gli hamburger di pollo e di pesce sono in aumento, con una crescita significativa derivante dagli hamburger a base vegetale. Con l’aumento dello smart working, i prodotti consumati sul posto di lavoro, come panini e piadine farcite, sono diminuiti».
Alimentazione e inclusività
La crescente richiesta di prodotti a base vegetale, come gli hamburger, è alimentata dai consumatori che scelgono di ridurre il proprio consumo di carne. Sebbene i consumatori vegani e vegetariani costituiscano rispettivamente soltanto il 2% e il 6% della popolazione nei 5 principali Paesi europei, un significativo 25% della popolazione totale segue un’alimentazione flexitariana, che arriva fino al 28% tra gli individui di età compresa tra 18 e 34 anni. La scelta di seguire un’alimentazione vegana o vegetariana o di adottare un approccio flexitariano nei confronti delle preferenze alimentari risulta più popolare in Germania (44%), Francia (35%) e anche nei Paesi dell’Europa del sud come la Spagna (24%) e l’Italia (30%), come già anticipato qualche mese fa. I consumatori in Spagna (66%), Regno Unito (64%) e Italia (63%) hanno anche affermato di aspettarsi che i ristoranti soddisfino le esigenze alimentari o dietetiche specifiche dei consumatori. Qyuesta esigenza è più contenuta in Germania (41%) e in Francia (55%).
«Per avere successo bisogna garantire completa trasparenza ai consumatori per quanto riguarda l’indicazione della provenienza esatta degli ingredienti sostitutivi della carne; bisogna stare attenti a non fissare prezzi eccessivamente alti per le alternative a base vegetale, soprattutto dati gli attuali prezzi elevati della carne e la sensibilità dei consumatori nei confronti degli aumenti di prezzo. Quando si promuovono nuove opzioni a base vegetale nei menu, è opportuno enfatizzare il loro impatto positivo sull’ambiente piuttosto che i loro benefici sulla salute» aggiunge Pinsker.
Tendenze future relative alle alternative a base vegetale nel settore della ristorazione
La spesa prevista nel mercato della ristorazione per il 2024 è di 338 miliardi di euro nei 5 principali Paesi europei, con un aumento di 17 miliardi di euro dal 2023 e 29 miliardi di euro oltre i livelli pre-COVID. Gran parte di questo aumento è previsto nei canali a servizio veloce. Si prevede che il numero di vegetariani e vegani in Europa rimarrà stabile. Tuttavia, il numero di flexitariani continuerà a crescere. Circa 56 milioni di consumatori nella popolazione non hanno ancora provato piatti con sostitutivi della carne nei ristoranti, ovvero carne a base vegetale, ma dicono di essere disposti a farlo.
I consumatori più giovani si sentono più vicini alle alternative a base vegetale e questo sentimento probabilmente continuerà in età adulta. Questa tendenza presenta un’opportunità di crescita a lungo termine. Storicamente, le opzioni a base vegetale sono più costose della carne, ma questa tendenza sta cambiando. In futuro le alternative a base vegetale potrebbero persino diventare più convenienti rispetto alle controparti a base di carne.
TAG: CIRCANA,JOCHEN PINSKER,PLANT BASED,RICERCHE,TENDENZEPOTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
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