Attualità

28 Maggio 2024

Italiani amanti dell'aperitivo, 1 su 2 lo consuma almeno una volta a settimana

I dati di consumo di CGA by NIQ e Federvini commentati in occasione dell'Aperitivo Festival


Italiani amanti dell'aperitivo, 1 su 2 lo consuma almeno una volta a settimana


Il 48% degli italiani esce di casa per il rito dell’aperitivo, e la percentuale è in aumento di 3 punti rispetto allo scorso anno. Nello specifico, 1 consumatore su due (43%) ha l’abitudine di concedersi un momento per l’aperitivo almeno una volta a settimana, mentre il 98% una volta al mese. A chi va lo scettro dei prosumer? Sono le giovani generazioni, Millennials e Gen Z, nella fascia tra i 25 e i 34 anni, a uscire più frequentemente, soprattutto se residenti nei centri urbani. A dirlo sono i dati di consumo di CGA by NIQ e di Federvini sul rito più amato e celebrato dagli italiani, l'aperitivo per l'appunto, svelati in occasione dell'Aperitivo Festival, evento che si è tenuto a Milano dal 24 al 26 maggio.

«L’aperitivo non è solo un fenomeno di costume, ma una vera e propria occasione di mercato che genera un indotto importantissimo per il sistema economico italiano» commenta Federico Gordini, Founder di MWW Group e ideatore del World Aperitivo Day. «Questo rito contribuisce in modo sostanziale non solo al settore della ristorazione e dell'ospitalità, ma anche all'industria agroalimentare e turistica. Dai dati forniti emerge un aspetto interessante: l’aperitivo è sinonimo di piacere, condivisione, divertimento, piacere del buon bere e della buona tavola, un momento irrinunciabile per gli italiani, sempre più adottato e replicato anche all’estero, tanto da diventare un fenomeno globale».

La capacità di spesa legata all’aperitivo? Una media mensile che supera i 120 euro investiti per vivere il momento di un rito tutto italiano che unisce con maestria il meglio del food e del beverage e che è sempre più apprezzato in tutto il mondo. Sul podio delle bevande più gettonate, 1 italiano sue 2 (48%) opta per l’aperitivo classico, seguito dalle bollicine (32%) e dai cocktail (26%), sempre più apprezzati da Gen Z e Millennials, che stanno riscoprendo iconici drink come il Gin&Tonic tra i più gettonati della categoria, che si aggiudica 5 punti percentuali rispetto al 2022.

A determinare le scelte di consumo in occasione dell’aperitivo, il fattore prezzo, driver delle scelte di consumo del 44%, seguito dai consigli dei professionisti di sala (31%) e dalle preferenze degli amici (24%). Non solo alcol, dai dati emerge la crescente attenzione dei più giovani a un consumo consapevole: 1 su 10 sceglie una bevanda analcolica o poco alcolica, trend che trova nel mercato un’offerta sempre più ampia di prodotti. Gli italiani hanno le idee chiare anche in fatto di abbinamento con il cibo: durante l’aperitivo, 1 su 3 (33%) dichiara di avere un appetizer preferito, come i classici stuzzichini misti seguiti da pizzette e patatine, aspetto quello dell’esperienza food su cui i consumatori di vino pongono particolare attenzione.

un brindisi di gruppo all'Aperitivo Festival, foto di Loris Scalzoun brindisi di gruppo all'Aperitivo Festival, foto di Loris Scalzo

Ad avvalorare i dati della ricerca è intervenuta l’analisi di TradeLab per Federvini che ha fornito un quadro dei consumi per la categoria fuori casa. Nonostante il contesto dei mercati non semplice, vino e bollicine registrano un trend di consumo in crescita rispetto al 2022: parliamo dell’1% per il vino e del 7% per gli spumanti. In particolare, nel 2023 vino e bollicine hanno raggiunto 147 milioni di consumazioni durante l’aperitivo serale, apprezzati in particolar modo dai baby boomers (nati tra il 1946 e il 1964) e dalla generazione X (nati tra gli anni’ 60 e gli anni ’80). 

«Nel 2023 il carrello della spesa degli italiani è stato caratterizzato da un alto tasso di inflazione che ha inciso nelle vendite a volume su molte categorie merceologiche», spiega Matteo Fortarezza, Consultant Manager Beverage Industry CGA by NielsenIQ. «Tuttavia, focalizzandosi sui prodotti come aperitivi, gin, spumanti e vermouth, si è registrato un trend a valore del +5,3% e a volume di vendita del +0,2%. Tutti dati da cui si intuisce la forte spinta che genera il mercato dell’aperitivo, legato al piacere di vivere un momento di aggregazione unico».

«I numeri devono essere supportati dalla credibilità, ovvero la cultura, la storia, che permette di portare un contributo positivo anche alle nuove generazioni di consumatori», ha spiegato Bruno Vanzan, campione mondiale di flair bartending e tra i volti più noti della mixology internazionale. «Senza dimenticare il passato: perché si mangia all’aperitivo? È un’abitudine che risale ai tempi dei romani, che per riutilizzare il pane secco lo inzuppavano nel vino con le spezie. Oggi l’aperitivo è un momento conviviale, che riunisce le persone, ma è compito di noi professionisti guidare il consumo consapevole e responsabile, privilegiando l’utilizzo di volumi alcolici anche contenuti, una comunicazione semplice nei confronti di chi deve scegliere, e anche consigliando il consumo di grandi drink che hanno fatto la storia dell’aperitivo made in Italy, capaci di conquistare il mondo».

TAG: APERITIVO,APERITIVO FESTIVAL,BRUNO VANZAN,FEDERICO GORDINI,FEDERVINI,MATTEO FORTAREZZA,NIELSENIQ,RICERCHE,TRADELAB

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