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29 Luglio 2022Ad interrompere il trend nel 2022 sono gli effetti del conflitto bellico in Ucraina
Agli esaltanti risultati ottenuti sul fronte delle esportazioni del vino si aggiungono ora quelli relativi alle esportazioni agroalimentari che, per la prima volta, superano i 50 miliardi di euro facendo segnare +11,3%. Il Rapporto 2021 sul commercio estero realizzato dal Crea lascia emergere anche un altro dato legato alle importazioni, con 48,28 miliardi (+13,6%).
Nel 2021 la crescita in valore, rispetto al 2020, riguarda quasi tutti i principali mercati e prodotti ad eccezione di pasta (-6,2% in valore e -12,6% in quantità) e conserve di pomodoro (rispettivamente +0,2% e -7,7%), dopo il netto aumento del 2020, risultando comunque superiore al 2019. Dal lato delle importazioni, l'aumento degli acquisti riguarda tutti i principali prodotti, particolarmente marcato per crostacei e molluschi congelati (+40,7% in valore).
In generale nel 2021 si registra un aumento dei valori medi unitari degli scambi. Ue e Nord America si confermano essere i principali mercati di riferimento per le esportazioni agroalimentari Made in Italy, con quote rispettivamente del 57,7% e del 13,2%. Dal lato delle importazioni, oltre all'Ue che copre il 68%, Asia e Sud America sono le altre principali aree di approvvigionamento. In particolare i netti incrementi in valore riguardano quasi tutti i principali paesi partner dell'Italia; sia i clienti tra cui Germania (+7,1%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+14,2%), sia i fornitori tra cui Francia (+11,5%) e Spagna (+12%).
A partire dallo scorso marzo però sono emersi i primi effetti causati dalla guerra sul fronte russo-ucraino: l'import dall'Ucraina mostra una riduzione in valore del 13%; in forte calo i volumi importati dei principali prodotti (-40,5% di olio di girasole; -70% di panelli di girasole e frumento tenero). Più contenuta la contrazione dell'import di mais (-5,4%).
Nello stesso periodo si è ridotto del 35% il valore dell'export dell'Italia verso la Russia. La contrazione colpisce molti dei principali prodotti, tra cui il caffè torrefatto (-81,8% in quantità) e gli spumanti Dop (-46,4%).
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