Attualità
01 Agosto 2022A sostenerlo è la nuova edizione dello Studio Deloitte dedicato al mercato della ristorazione a livello locale e globale
A causa della pandemia da coronavirus, il mercato europeo della ristorazione ha vissuto una sostanziosa flessione (di circa il -12%) durante l'ultimo biennio, soprattutto se confrontata con i mercati APAC e Nord-America. La ripresa è però attesa e si stima che sarà tra le più attive, tornando ai livelli pre-pandemici nel 2023.
È questo lo scenario che emerge attraverso il report 2022 del Foodservice Market Monitor, lo studio di Deloitte dedicato all’analisi della ristorazione a livello globale, indagando dimensionamento, market share, posizionamento del mercato e prospettive di crescita nel settore.
Dall'analisi emerge come il rimbalzo del mercato sarà trainato dai formati di ristorazione più agili ossia Café e Bar (+8,1%) e Street Food (+5,6%), insieme ai formati più consolidati come il Full Service Restaurant (+5,7%).
Riguardo le prospettive di ripresa per ciascun formato, il ritorno ai livelli pre-pandemia può arrivare già entro il 2022 per il Quick Service Restaurant (Fast food, Delivery), è invece atteso più avanti per i Full Service Restaurant e Street Food (2023) e Café e Bar (2024).
Nel clima di ripresa a livello mondiale si inserisce anche la performance della cucina italiana nel mondo. Nell’ultimo anno vi è stata infatti una crescita del +25% rispetto al precedente, con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro, non ancora ai livelli pre-Covid, data la flessione del -30% del primo anno di pandemia. La cucina italiana riscontra i maggiori livelli di penetrazione nei mercati USA (33%) e Brasile (28%), in Italia l’incidenza è del 94%.
«La pandemia prima e il conflitto dopo hanno modificato profondamente alcune dinamiche nel settore Foodservice» commenta Tommaso Nastasi, Value Creation Services Leader di Deloitte. «Oltre a considerare le urgenze dettate dalla situazione contingente, le realtà della ristorazione non possono però dimenticarsi delle grandi trasformazioni in atto, come quella tecnologica.
Per salvaguardare la sostenibilità del business nel lungo periodo, le aziende del settore devono considerare tre imperativi: investire sulle competenze e l’integrazione di front e back end, potenziare l’engagement sia verso i clienti sia verso il proprio personale, e innovare l’esperienza per il cliente, facendo leva su soluzioni digitali di prossima generazione».
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