Attualità

11 Maggio 2022

Consumi nel 2022, parola d'ordine: cautela

Si cerca la convenienza riducendo il superfluo


Consumi nel 2022, parola d'ordine: cautela

Confcommercio ed IRI lo avevano previsto ed adesso i dati lo confermano: il consumatore italiano mostra maggiore prudenza negli acquisti.

Il conflitto bellico che da oltre un bimestre tormenta il fronte ucraino inizia a produrre effetti visibili nel carrello della spesa degli italiani, così come evidenzia una recente ricerca NielsenIQ. Il consumatore diventa cauto e razionale e tende a limitarsi a ciò che è strettamente necessario, prestando maggiore attenzione al rapporto qualità-prezzo. Secondo le stime preliminari dell'Istat, a marzo l'inflazione ha già raggiunto un tasso del 6,5%, livello record dal 1991, e ad aprile dovrebbe fermarsi al 6,2%.

«Stiamo vivendo una situazione che non ha riferimenti storici, è un fenomeno inedito», afferma al Sole 24 Ore Albino Russo, direttore generale dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori (Ancc Coop) e responsabile dell'ufficio studi Coop. «Oggi si mescolano due tendenze che hanno un impatto sui consumi: la fine del distanziamento sociale e l'evento nuovo e destabilizzante della guerra».

Tuttavia c'è un dato positivo in questo quadro pessimistico: gli italiani sono tornati a mangiare nei locali e, come rimarca Russo, a testimonianza ci sono le vendite della ristorazione all'ingrosso aumentate del 61% a marzo rispetto a quelle di un anno prima. «Se nel 2021, rispetto al 2019, le vendite nella GDO sono cresciute del 4,7% circa, nel 2022 ci attendiamo un calo dell'1,5% dei volumi degli acquisti dovuto proprio alla maggiore propensione a consumare il pasto fuori casa».

I top brand perdono terreno
Nel primo trimestre del 2022 i top brand hanno registrato un calo delle vendite del 4,1% mentre le marche dei distributori sono cresciute dell'1,9% e quelle dei piccoli distributori dell'1,3%. «Nei prossimi mesi assisteremo sempre più al cosiddetto downgrade del carrello. Il consumatore si adegua ai rincari facendo la propria spending review e ristruttura la spesa sulla base del proprio budget» aggiunge Russo.

Azzardare previsioni sulle conseguenze che avrà la guerra russo-ucraino sul medio/lungo periodo è ancora arduo, ma stando alle previsioni NielsenIQ, il trend che guiderà il 2022 sarà quello delle spese legate alla casa, alla salute e al benessere.

TAG: ALBINO RUSSO,CONSUMI,GUERRA,INFLAZIONE,NIELSENIQ,RICERCHE,RINCARI,STUDI

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